GIOVANNI BAI
FUNGHI (1988-2023)
CLOSLIEU LA TRACCIA
VIA COL DI LANA 30 – MONZA
INAUGURAZIONE DOMENICA 16 APRILE 2023 ORE 18
FINO AL 30 APRILE
SOLO SU APPUNTAMENTO 3336307204 (anche WHATSAPP)
www.facebook.com/events/942872340051070
Anche se la mia ricerca si è sempre incentrata attorno al ritratto [**] e al corpo umano e al paesaggio, soprattutto urbano, non era la prima volta che affrontavo la natura morta. Due anni prima, nel 1986, invitato dalla Interform Gallery di Tokyo-Osaka mi ero inventato le NUOVE NATURE MORTE, esposte poi alla galleria Il Salotto di Como.
Vale la pena di raccontare come andò la storia del mio primo
lavoro giapponese. Siamo nel 1985, giro per le gallerie di Tokyo con la
cartelletta con le mie immagini: una gallerista che ho conosciuto l'anno prima
dice che vuol vedere i lavori e non le bastano le fotografie, sebbene le abbia
spiegato che quelle fotografie SONO i lavori. Probabilmente aveva capito
benissimo ma... Altri sono gentili ma evasivi, finché mi spiegano che sono un
vero maleducato a presentarmi senza intermediari giapponesi, e così mi trovo
seduto a un tavolo con Michiyo che parla a Kyoko che parla al direttore della
galleria, che è seduto di fronte a me. Ci sarebbe da ridere, però mi
commissionano un set di cartoline, per
cui sceglierò come soggetto FOGLIE e FRUTTA, ma anche le bottiglie del CampariSoda [***],
un classico dei miei still life.
Tra queste immagini anche una versione della Canestra di
Caravaggio, che mi piace ripresentare in questa mostra, dove la tecnica
videopittorica sostituisce quella pittorica tradizionale (il formato è più o
meno simile) ma anche il soggetto è costituito da FRUTTA in materiale plastico.
Nel 2022 riprendo una suggestione di qualche anno prima e mi dedico allo studio della micologia (tanto per ricordare la celebre partecipazione a Lascia o Raddoppia di John Cage [****]). Ma i FUNGHI non sono solo il soggetto: sono anche la TECNICA. Le tracce di fungo sulla carta da forno possono ricordare a volte ad anime sensibili certe immagini del Museo di Hiroshima, ma sono pittura pura. A volte salvo la traccia pura, a volte ricorro alla colorazione, poi alla ripresa videofotografica e alla scannerizzazione, fino alla dima e al monotipo.
E infine del
radicchio, tardivo, ovviamente. [*****]
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[*] Che è la
teorizzazione della videopittura, come l'avevo formulata a partire dal 1984.
[**] (la mostra dedicata ad
Andy Warhol è del 1987)
[***] A Tokyo,
a Nogizaka nel 1984 c'era un distributore automatico di lattine di CampariSoda,
molto più gasato del nostro: venticinque anni dopo c'era ancora, ma l'ultima
volta non ricordo...)
[****] (che avevo fotografato nel 1977)
[*****] 2023 (come la citata scultura della foglia, realistico
ed abbastanza improbabile, ma mi risulta come un omaggio,
seppure tardivo, a Graham
Sutherland).